VOGLIAMO LA ZTL APERTA IN PERPETUO
Vogliamo la ZTL aperta in perpetuo
La Raggi ha ceduto alle pressioni dei Talebani del pedale grillini ed ha richiuso la ZTL, infischiandosene delle richieste dei negozianti del centro, ormai alla canna del gas, che speravano in una bocca d’ossigeno con i saldi. É l’applicazione della demenziale Decrescita inFelice.
Roma è allo sfacelo perché il Campidoglio è occupato da gente che anziché aprire nuove strade, chiude quelle che ci sono o le intasa con inutili e pericolose bike line, sperando di raccattare qualche voto.
Siamo alla mercé di pseudo scienziati che invece di farvorire la ripartenza delle attività commerciali e dell’edilizia, per mettere in moto l’economia e creare occupazione, chiudono e serrano ogni cosa.
Un gruppo adoloscenziale di potere che pensa di risolvere i problemi della mobilità romana infestando di monopattini le strade. Capeggiato da una Sindaca che festeggia una macchinetta mangia plastica, come se avesse costruito un ponte tra Ostia ed Olbia.
Chiudere la ZTL a Roma è un errore gravissimo
La chiusura della ZTL è la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed è esplosa una vera gerra ideologica tra due differenti gruppi: i normodotati ed i talebani del pedale.
I NORMODOTATI sono persone che tutte le mattine vanno al lavoro tra mille difficoltà, pagano le tante tasse ed aspirano a vivere in una città dove i servizi funzionino, la mondezza non sovrasti i marciapiedi ed i trasporti siano affidabili.
Vorrebbero una amministrazione responsabile e competente, che faciliti la vita ai cittadini, che sostenga l’economia locale e non sperperi i loro soldi in inutili iniziative demagogiche, come ad esempio le inutili e pericolose piste ciclabili temporanee mentre si dimentica di manutenere quelle preesistenti.
I normodotati sono stanchi delle imposizioni e dei fantasmagorici progetti raccontati e mai realizzati. Inorridiscono quando sento affermare che parcheggiare sotto casa non è un diritto e per questo anche i residenti devono pagare 3 euro l’ora dalle 8.00 alle 20.00.
Ritengono che la liberà di circolare con la propria auto sia un valore da difendere, soprattutto in tempo di Covid ed a fronte di un trasporto pubblico che farebbe vergognare una qualsiasi città del terzo mondo. Sono la stragrande maggioranza dei romani (quasi la totalità).
I TALEBANI DEL PEDALE vivono in un mondo tutto loro, anteponendo egoisticamente la loro mania ciclistica alla logicità. Inventano a ripetizione statistiche fantasiose od addomesticano quelle che non sono in linea con i loro desideri.
Seminano il germe del sospetto e tendono ad essere verbalmente violenti quando sui social sono di fronte a chi la pensa diversamente da loro.
Per i talebani del pedale i sensi di marcia, i semafori rossi ed il diritto di precedenza per chi proviene da destra, sono norme arcaiche, vetere convenzioni da abbattere senza pietà.
Fantasticano un mitologico Grande Raccordo Anulare riservato alle biciclette e sfrecciano sulle piste ciclabili, infischiandose dei pedoni che per disavventura dovessero trovarsi lì. Salvo prenderli pure a male parole.
Bicilette più chiacchiere che pedalate
Una recente ricerca di Lega Ambiente ha censito il numero di romani che utilizzano la bicicletta, compresi i pedalatori domenicali, non arrivano al 2%.
Mentre il numero di quanti la usano normalmente per gli spostamenti è inferiore all’1%. Non ci appare dunque una priorità di questi tempi di crisi spendere soldi per verniciare di rosso i marciapiedi, per farci passare sopra le biciclette.
Soprattutto considerando che il Codice della Strada sancisce che le biciclette sono un veicolo autorizzato a circolare per strada.
ZTL chiusa è un grave danno
Tornando, infine, alla chiusura della ZTL voluta dai Talebani del pedale grillini, la posizione di Roma Lista Civica è opposta a quella degli adoratori della Decrescita inFelice: vogliamo l’apertura della ZTL in perpetuo, almeno finchè non sia terminata la pandemia e sia ripartita l’economia.
Meglio un po’ di traffico alla chiusura delle aziende, anche se di code od ingorghi non si vede traccia da ormai un anno.
Non si può tollerare la dittatura di una minoranza, che provoca ingenti danni ad una intera città.
Siamo, invece, molto favorevoli alle piste ciclabili, ma progettate nel rispetto delle necessità di tutti, perché tutte quelle linee bianche tracciate frettolosamente sono soltanto una recita demagogica per strappare l’applauso di pochi fissati e monomaniaci del pedale. Dicci cosa ne pensi.