COPRIFUOCO È GUERRIGLIA IN CENTRO
Coprifuoco è guerriglia in centro. Dopo Napoli questa notte è toccato a Roma ospitare un corteo anti coprifuoco ed è finita nello stesso modo, si è scatenata la guerriglia anti coprifuoco.
Tutto è partito da Piazza del Popolo dove si sono ritrovati in 300 ed hanno lanciato fumogeni e petardi, per poi scontrarsi con le forze dell’ordine.
Due agenti del Reparto Mobile sono rimasti feriti durante gli scontri con i manifestanti anti coprifuoco nel corso del corteo di protesta che si è snodato da piazza del Popolo a piazzale Flaminio e Lungotevere delle Navi.
La giustificazione dell’organizzazione della protesta è stata: «Non si può accettare che un minuto dopo la mezzanotte ci sia il virus e un minuto prima no».
Il leader Giuliano Castellino, prima dell’avvio della manifestazione contro il coprifuoco, aveva anche promesso un presidio tranquillo, con una semplice disobbedienza civile: in giro anche dopo mezzanotte.
Invece solo tre minuti dopo la mezzanotte è scattata la guerriglia anticipata da dei razzi, forse il segnale per lanciare la carica, e poi sono state lanciate bombe carta contro la polizia.
Il lockdown è da evitare, può scatenare rivolte armate
Ovviamente condanniamo la violenza e riteniamo che il virus Covid sia una cosa molto seria, ma dobbiamo segnalare che è rimasto inascoltato il grave allarme lanciato dal Prof. Ranieri Guerra.
È il rappresentante dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inviato al supporto del Governo Conte, che il 22 ottobre aveva dichiarato al “Fatto Quotidiano” che «Il lockdown avrebbe provocato rivolte armate. Evitiamolo, le persone sono state sfinite dai tre mesi chiusi in casa.
È doveroso bilanciare equilibri di sostenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del coronavirus: come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, l’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche. Il lockdown del Paese è una misura pesante».