DIFENDIAMO LE SCUOLE PARITARIE
Difendiamo le scuole paritarie che non sono affatto le scuole dei ricchi e svolgono un insostituibile servizio sociale. Oggi le famiglie che scelgono in libertà il modello educativo per i figli sono costrette a pagare due volte le tasse scolastiche.
La soluzione c’è: istituire “il costo studente” ed adottare lo stesso sistema della sanità pubblica, dove si può scegliere se utilizzare il pubblico od il privato.
In presa diretta dal flashmob tenuto a piazza Montecitorio ce ne parla la Senatrice Paola Binetti. A seguire dopo il video, in basso, un suo approfondimento.
«La difesa della scuola paritaria rientra tra le più importati battaglie dei diritti civili che si siano mai fatte: quella del diritto dei genitori alla libertà di scelta educativa; quella dei docenti delle scuole paritarie ad avere uno statuto uguale a quello dei colleghi della scuola statale, posto che sono entrambi al servizio della scuola pubblica italiana; e quella degli studenti delle scuole paritarie, che come cittadini uguali agli altri, rivendicano il diritto a pagare una volta sola le tasse indispensabili a sostenere attraverso il sistema della fiscalità generale sia il Sistema Sanitario Nazionale che il Sistema Educativo pubblico.
Cosa possibile se si fissa, una volta per tutte il costo standard per ogni studente, lasciandolo poi libero di spendere il suo budget nel tipo di scuola che preferisce.
Oggi un cittadino che si ammala può andare a curarsi dove preferisce: e’ un suo diritto, purché resti all’interno del Sistema sanitario nazionale, che include un’ampia rete di policlinici universitari statali e convenzionati, come accade con il Policlinico Gemelli e il Campus BioMedico a Roma o con il San Raffaele e l’Humanitas a Milano, oltre a molte altre strutture convenzionate.
Può farlo perché ci sono costi standard e il cittadino paga lo stesso ticket, ossia un costo aggiuntivo, qui o lì. Ma si cura dove vuole, sceglie la continuità di cura, individua i contesti che reputa più adatti al suo profilo di malattia, i professionisti più esperti, il personale più disponibile. Per questo paga le normali tasse di un normale cittadino».
Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: «La scuola no. In Italia la scuola pubblica, come si evince anche dal Decreto Rilancia Italia, si riduce a quella statale. Per le scuole paritarie non esistono investimenti che ne giustifichino la sanitarizzazione, la ristrutturazione e l’adattamento logistico.
Gli studenti delle scuole paritarie sono cittadini di serie B, discriminati pesantemente dal primo giorno che mettono piede nella scuola scelta per loro dai loro genitori.
Una vera e propria vessazione si scarica su di loro, obbligati a pagare due volte per lo stesso servizio che i colleghi della scuola statale pagano una sola volta. Ma questa volta in modo trasversale esponenti politici di diversi partiti hanno assunto la sfida di garantire gli stessi diritti a ricevere una istruzione di qualità a tutti i cittadini italiani.
Vedremo cosa accadrà alla Camera al momento della votazione dei magnifici 7 emendamenti a favore della scuola paritaria. Intanto al Senato ci disponiamo a ricevere il testimone e ad alzare la posta in gioco, per una vera e propria battaglia di civiltà!».