ATAC RISANATA È UNA BARZELLETTA
Atac risanata è una barzelletta. che fa ridere solo ci ci crede e fa piangere i romani che quotidianamente imprecano perché costretti a servirsi del trasporto pubblico.
Ogni giorno si rompono 200 bus, non si contano più quelli andati a fuoco, per non parlare delle metro con le stazioni chiuse a singhiozzo e della catastrofica situazione delle scale mobili e degli ascensori.
MANUTENZIONE QUESTA SCONOSCIUTA
Si stringe il cuore nel ricordare che persino gli ultimi 91 autobus acquistati in Turchia sono stati fermati per problemi che potevano forse portare all’autocombustione del mezzo a metano.
Per gli altri mancano motori e compressori, tanto che l’Atac si è decisa a bandire gare in urgenza per affidare all’esterno la manutenzione.
È uno scandalo perché questi lavori andavano fatti in estate, quando i mezzi non giravano e si potevano riparare con tutta calma.
Invece Atac ha preferito mandare in cassa integrazione al 50% metà del personale operaio e poi in ferie.
Infine c’è la ferrovia Roma Ostia, gestita da Atac, che sta pure peggio dell’immaginabile e, come se tutto il resto non bastasse, in tempi di Covid il distanziamento sui mezzi pubblici è solo un sogno.
LA BUFALA DELL’ATAC RISANATA
La fanfaluca molto fantasiosa del risanamento dell’Atac è la rappresentazione plastica del “Favoloso Mondo di Virgi”.
L’ultimo esercizio dell’Atac ha chiuso in attivo, è vero, ma il risultato economico però è finto, frutto di un puro maquillage finanziario.
Grazie al patto fatto con i creditori, il debito di 515,2 milioni di euro è stato “postergato” e “congelato” fino al 31 dicembre 2039, liberando i bilanci che così miracolosamente sono tornati in attivo.
IL CONCORDATO È UNA BOMBA AD OROLOGERIA
È una bomba a scoppio ritardato, perché il 31 dicembre 2039 la somma dovrà essere restituita in una soluzione unica.
L’EREDITÀ AVVELENATA DI VIRGINIA RAGGI
Da qui ad allora saranno eletti altri quattro sindaci e nelle mani del quarto scoppierà questa bomba ad orologeria.
Altro che risanamento, si è scaricato il debito su chi ci sarà fra 20 anni ed alla fine a pagare saranno sempre i romani.